sabato 30 agosto 2008

Il ritorno del pallone


Oggi ricomincia la nostra beneamata serie A. Non mi adentro in discorsi polemici di ogni sorta perchè ora non mi va. Voglio concedere un pò di fiducia a questo calcio che negli ultimi anni mi ha regalato solo delusioni. Spero di godermi un bello spettacolo... Un pronostico? Troppo facile dire Inter. Credo che si riconfermeranno campioni. Anche se devo dire che sono entusiasta della campagna acquisti della Roma e della Fiorentina. In questo momento sono queste le tre squadre che vedo davanti a tutte le altre. Poi Milan e Juve... In ogni caso, viva il pallone!!!

mercoledì 27 agosto 2008

La tenda imprudente



Una volta si rischiavano il colpo della strega, il torcicollo, qualche linea di febbre e magari qualche livido. Poteva capitare, in vie abbastanza eccezionali, di risvegliarsi con i piedi a mollo per via della pioggia. Una volta. Oggi no, oggi a dormire in tenda rischi addirittura la vita.

Con l'ennesimo nerissimo episodio di cronaca verificatosi alla periferia di Roma il 23 agosto, e con l'altrettanto agghiacciante fatto criminale avvenuto a due soli giorni di distanza nel napoletano, l'Italia si riconferma (come se ce ne fosse mai stato bisogno) una terra poco sicura, un posto da non consigliare ad una famiglia di turisti straniera che vuole trascorrere una vacanza tranquilla. Forniamo all'Europa e al mondo un biglietto da visita inequivocabile, un'immagine che non ha bisogno di parole per essere spiegata. Ma procediamo con ordine e con metodo...


P.V.M., 56 anni, informatico, e M. A. W., casalinga, 52 sono una coppia di turisti olandesi. Da qualche settimana hanno intrappreso un grande tour dell'Europa a cavalcioni della bicicletta. Il giorno 23 agosto si trovano alle porte di Roma. Sono in Italia già da dieci giorni, e sono diretti alle località del litorale laziale. La stanchezza, tuttavia, li costringe a fermarsi in via Portuense. Poco lontano dalla strada scorgono un vecchio casolare diroccato, all'ombra del quale decidono di piantare la loro tenda, ed allestire il loro accampamento per la notte. Mentre armeggiano con pali e picchetti, vengono avvicinati da Paul Petre, 32 anni, e Andrei Vasile Bohus 20, due pastori romeni che stanno rincasando con le loro pecore al seguito. Ai due uomini, la coppia olandese domanda se è possibile sistemarsi accanto a quel casolare per trascorrere la notte. I romeni li rassicurano, magari con qualche parola gentile. Poi se ne vanno per la loro strada. Ma a mezzanotte ritornano sui propri passi, e, armati dei bastoni con cui conducono il gregge, fanno irruzione nella tenda, costringendo i turisti a consegnare loro la somma di 1500 euro. Dopodichè immobilizzano l'uomo e, a turno, abusano della donna.

Quello che avviene tra Castellammare di Stabia e Torre Annunziata segue la falsa riga di quanto già scritto: il 25 agosto una coppia di turisti tedeschi decide di issare la propria tenda in una spiaggia qualunque, non un luogo adibito a campeggio. Tre giovani li aggrediscono in piena notte, dopo aver sparato al cane della coppia, per metterlo a tacere. Sandra, 25 anni, psicologa e David, 27 anni, studente, vengono derubati di 50 euro e di un telefono cellulare. Poi, mentre il ragazzo ha una pistola puntata alla tempia, la donna è fatta oggetto di ripetute violenze sessuali.

Dopo fatti di una simile atrocità ed efferatezza è difficile trovare le parole giuste per interpretare quello che è accaduto. Ma quelle che ha usato Alemanno, sindaco di Roma, quasi a volersi "giustificare", sono state in assoluto le più assurde che potevano essere dette. "Questo è un’episodio limite. I turisti olandesi non uscivano da una stazione ferroviaria. Si sono accampati, girando in bicicletta, in un posto abbandonato da Dio e dagli uomini, dopo aver chiesto consiglio su dove mettere la tenda a un branco di pastori immigrati. La loro è stata una grave imprudenza". E come se non bastasse ha rincarato la dose: "Nessuna mobilitazione per la sicurezza potrà mai consentirci di controllare tutto il territorio, che rimane il più esteso comune agricolo d’Europa". Tradotto: i due turisti se la sono andati a cercare, e io non sono in grado di garantire la sicurezza sulla totalità del territorio della provincia di Roma. E' come se una ragazza in minigonna, appena uscita dalla discoteca, venisse violentata in metropolitana: "Ah, se l'è anadata a cercare, in minigonna in metropolitana...". La violenza sessuale non ha e non può avere giustificazione. Ad ogni donna, in quanto essere più debole e più facilmente in balia della ferocia di cui è capace l'essere umano, deve poter essere garantita la libertà di vestirsi e dormire come e dove meglio crede. Inoltre, il buon Alemanno, che ha fatto credere ai cittadini di Roma di avere bisogno di più sicurezza, e che lui, soltanto lui sarebbe stato in grado di fornirgliela, quella sicurezza, ora deve fare i conti con la probabilità che questa credenza si sgretoli piano piano, sotto i colpi delle sue inadempienze e dei tagli del governo alle Forze dell'Ordine.
Probabilmente per cercare di metterci una pezza sopra, il primo cittadino di Roma ha voluto evidenziare come i Carabinieri abbiano acciuffato i colpevoli nell'arco di 24 ore. Della serie: lo ho presi, ora Roma è pulita e sicura. Vorrei ricordare al signor Alemanno e alla destra tutta che "repressione" non è affatto sinonimo di "sicurezza". In questo modo viene meno il binomio criminale-vittima che caratterizza ogni delitto. Con la repressione si vuole curare solo l'aspetto dell'autore del reato, che diventa l'unico protagonista dell'iter giudiziario. E questo è profondamente sbagliato. Perchè è necessariamente la VITTIMA, colei che subisce, che deve essere protagonista delle politiche di sicurezza. E queste non devono essere rivolte a come incastrare i colpevoli, ma a come salvaguardare gli innocenti. Occorrono POLITICHE DI PREVENZIONE di ampio respiro, non i militari sparsi per le città, a creare quel clima al limite tra il GF di Orwell e il G8 di Genova.

domenica 24 agosto 2008

Cala il sipario su Pechino...


Eccoli là, che corrono e svolazzano e salutano le mamme a casa sul divano, mentre una miriade di colori pirotecnici li sommerge, ed un nugolo di flash riempe di lucciole lo stadio a nido d'uccelo. Si chiudono i XXIX Giochi Olimpici di Pechino '08, con una cerimonia spettacolare al pari di quella d'apertura. E già le parole nascono fluenti e rigogliose nelle bocche di tutti. Cina sorpresa, Cina perfetta, Cina diabolica, Cina impeccabile, Cina crudele... Si sprecano giudizi sulla condotta dei Giochi da parte delle autorità cinesi; in particolare i discorsi cocciano contro i muri dei diritti umani non rispettati, del clima impazzito di Pechino e dell'inquinamento critico. In mezzo a tutto ciò s'infilano le prodezze di Usain Bolt, il fulmine, e Michael Phelps, il cannibale. Alla fine, come volevasi dimostrare, una volta alzato il sipario sulle competizioni, ogni rimando al Tibet, alla pena di morte ancora in vigore in terra cinese, alle restrittive leggi sulla libertà di stampa e tutti quei bei discorsi pronunciati da parte di mezzo mondo, è passato in secondo piano. E forse è stato meglio così. I Giochi sono i Giochi, c'è poco da fare.

Di certezze ce ne sono parecchie: la prima, a mio avviso, è che Olimpiadi così belle e spettacolari non se ne vedranno più, almeno per i prossimi vent'anni. La Cina ha speso qualcosa come 40 miliardi di euro, una follia con la F maiuscola. Per avere un'idea, nel 2004 la Grecia spese, per organizzare Olimpiadi di tutto rispetto, una cifra complessiva pari a poco più di 10 miliardi di euro. Nella città di Pechino, tra il 2001 e il 2008, sono stati investiti circa 40 miliardi di dollari per creare le infrastrutture necessarie. Oltre che sugli impianti sportivi e ricettivi, si è investito anche sugli impianti destinati al trasporto e sull’ambiente. Cifre veramente da capogiro. A Londra toccherà l'ingrato compito di raccogliere il testimone e cercare di non fare brutta figura, il che non sarà certo una barzelletta (anche se l'english humor è spesso sorprendente...). Il sindaco di Londra, intervistato a Pechino, ha promesso un Olimpiade bella e completa, ma ha aggiunto che le spese di realizzazione dei Giochi 2012 non supereranno certamente i 9 miliardi di euro. Io credo che sia giusto così: non occorre buttare via i soldi per dimostrare di essere parte del mondo che conta. La Cina aveva bisogno di nobilitarsi agli occhi della terra, di far vedere a tutti qual'è il popolo più brillante al momento. Aveva altresì bisogno di distrarre gli occhi della critica e allontanarli da tutte quelle magagne un pò sporche che quotidianamente riempono l'agenda del governo cinese. Per chi ha visto Slevin, si tratta della "mossa Kansas City": loro guardano a destra, e tu vai a sinistra... Che l'obiettivo sia stato raggiunto non lo so. So solo che ho ritenuto molto ipocrita quella parte di mondo che ha ben pensato di farsi sentire ad Olimpiadi ormai alle porte, sventagliando all'aria tutte le ragioni che portavano ad un giusto e sacrosanto boicottaggio di Pechino '08. Bisognava pensarci prima, ai diritti umani, all'inquinamento, alla povertà e alle condizioni di vita dei cinesi meno fortunati. Perchè questa sollevazione popolare non si è verificata nel 2001, quando una commissione ha deciso di assegnare i Giochi 2008 alla Cina? Perchè quella faccia da pesce di Bush ha presenziato alla cerimonia d'apertura nonostante avesse osteggiato la condotta politica cinese? C'entreranno mica qualche miliardo di interessi economici intrattenuto con la Nazione economicamente più forte del Pianeta? Un pò di dubbi possono sorgere... Voi che ne dite?